Uno degli strumenti fondamentali nel supporto agli antifascisti/e colpiti dalla repressione per le contromanifestazioni svoltesi a Budapest nel febbraio 2023, in occasione delle Giornate dell’Onore, è stata ed è tuttora la cassa di solidarietà.
Oltre a iniziative, dibattiti, presidi, manifestazioni di solidarietà e prese di posizione pubbliche è stato ed è necessario anche venire incontro ai bisogni materiali degli imputati/e. Per questo già dal 2023 i vari collettivi e realtà a supporto dei prigionieri/e si sono attivat* per raccogliere fondi a sostegno delle varie spese. Fino ad oggi la cassa si è appoggiata al conto delle Brigate di Solidarietà attiva.
Come
Prima di cominciare: ad oggi sono stati raccolti 87.000 euro. Qui invitiamo tutte e tutti continuare a donare tramite PayPal.
Nel 2024 è stata aperta una raccolta fondi pubblica con il principale scopo di ottenere i soldi necessari al pagamento della cauzione di Ilaria Salis, fissata dal tribunale ungherese a 40.000 euro, obbiettivo pienamente raggiunto. Per questo l’Associazione di volontariato Brigate Volontarie per l’Emergenza ha aperto e messo a disposizione un conto totalmente dedicato, sul quale sono confluite donazioni e i fondi raccolti tramite il crowdfunding pubblico di Produzioni dal Basso.
Il crowdfunding è stato sospeso a maggio del 2024 quando Ilaria ha deciso di candidarsi alle elezioni europee e la raccolta si è trasformata in una cassa collettiva per tutte le persone imputate nel procedimento, tuttora attiva.
Tramite la vendita dei fumetti Questa notte non sarà breve e da Dicembre 2025 Nel nido dei Serpenti di Zerocalcare edito da Momo edizioni e Bao, il cui intero ricavato, tolte le spese di produzione, sarà versato nella cassa comune.


Quali spese sono state sostenute
Con particolare riferimento agli imputati italiani, Gabriele, Gino e Ilaria, sono state sostenute le seguenti spese:
Legali. Basti pensare che fino ad ora è stato necessario coinvolgere nella difesa un pool di oltre 10 avvocati, tra Italia, Francia, Ungheria, Germania ed esperti di Cedu (Corte europea per i diritti dell’uomo). Oltre ad onorari e consulenze la cassa ha coperto anche spese di viaggio, dovendo gli avvocati italiani presenziare alle udienze in Ungheria (per Ilaria) e in Francia (per Gino) ed essendo fondamentale uno stretto coordinamento tra legali di vari Paesi.
Spese tecniche per la difesa, come la traduzione giurata in italiano di centinaia di pagine di atti processuali, fondamentale per rendere comprensibile agli arrestati e agli avvocati la loro posizione e per costruirne la difesa. Traduzione che non è stata in alcun modo fornita dal tribunale ungherese.
Sostegno materiale in carcere ad arrestat*, tramite l’invio periodico di pacchi contenenti beni necessari: vestiti, prodotti di igiene personale, libri, ecc. Invio periodico di soldi in carcere per permettere ai detenuti di acquistare prodotti alimentari.
Sostegno ai famigliari delle persone recluse: spese di viaggio necessarie ai genitori degli arrestati per recarsi alle visite e alle udienze. Sostentamento delle spese per gli arrestati sottoposti a detenzione domiciliare e quindi impossibilitati a lavorare.
